Nausea e vomito in gravidanza? Sarà maschio o femmina? Andando oltre ai falsi miti (per cui la nausea è un chiaro segnale di una dolce attesa al femminile), scopriamo i rimedi e le strategie da adottare per stare meglio.
Io ci sono passata e mi ricordo bene quanto sia fastidioso avvertire quella sensazione di dolciastro, quel bisogno di deglutire continuamente, il vuoto allo stomaco con una smania di riempirlo con alimenti secchi, per poi sentirsi subito piena… E insieme la spossatezza, la pressione bassa e la difficoltà a stare in piedi. Ok, io sono stata particolarmente male, ma la nausea ed il vomito gravidico interessano il 50% delle gestanti. Ovviamente non tutte con la stessa intensità: se nausea e vomito occasionali possono essere considerati sintomi “parafisiologici”, cioè quasi normali, quando gli episodi di vomito sono frequenti e ravvicinati nel tempo, per non dire giornalieri, si parla di iperemesi gravidica: una condizione che comporta la perdita del 5% del peso corporeo pregravidico.
Più che di cause possiamo parlare di fattori predisponenti la nausea gravidica, probabilmente presenti ad esempio in quelle donne che prima della gravidanza sono soggette a nausea scatenata dall’uso di farmaci estroginici (come la pillola), dal mal d’auto o da emicrania, includendo anche coloro che soffrono di reflusso gastrico.
È una buona idea fare qualche domanda a mamma e nonne: spesso chi ha familiarità con la nausea gravidica, ne soffre a sua volta. Fattori, invece, direttamente legati alla gravidanza sono elevati livelli ematici di β-HCG, tipici ad esempio delle gravidanze gemellari. Talvolta può esserci una causa psicologica: un aumentato livello di stress causato da sentimenti di timore e ansia rispetto alla gravidanza. Anche se non ci sono evidenze scientifiche certe, alcuni studi antropologici ritengono che la nausea in gravidanza non sia altro che una difesa nei confronti di cibi potenzialmente pericolosi per lo sviluppo del feto: non a caso è più frequente nel primo trimestre, il periodo clou per la formazione degli organi. In ogni caso è sempre bene fare presente al proprio medico, al ginecologo e/o all’ostetrica i sintomi e quando si presentano.
Solitamente la nausea gravidica si presenta intorno alla quinta-sesta settimana di gestazione, ha un picco intorno alla nona e regredisce entro la ventesima, ma in un 15-20% delle gestanti può perdurare fino al terzo trimestre e in un 5% accompagnare la donna fino al parto (tanto per la cronaca: io faccio parte di quel misero 5%). Spesso si sente parlare di “nausee mattutine”, perché nella maggior parte delle gestanti questo fastidio si presenta al mattino appena sveglie, ma non è una regola fissa; infatti si può presentare la sera o in un qualsiasi momento della giornata.
Prima di ricorrere a integratori e/o farmaci, si può cercare di contrastare la nausea gravidica con degli accorgimenti alimentari, rimedi naturali, ma anche assumendo determinati comportamenti.
Uno dei fattori scatenanti la nausea sono gli odori sgradevoli; naturalmente è soggettivo: un odore che risulta sgradevole per alcune, può essere indifferente per altre; ci vorrà pochissimo, per ognuna, individuare quegli odori che le danno fastidio ed evitare di procurarli cucinando. Bisogna inoltre fare attenzione a non stare per lunghi periodi in luoghi chiusi e affollati, dove gli odori vengono esaltati anche a causa del caldo.
Abbiamo detto che soggetti che soffrono di reflusso gastro-esofageo hanno una maggiore predisposizione alla nausea gravidica; in tal caso è bene evitare tutti quei cibi che sono irritativi per la parete gastrica, come il caffè, le spezie, il cibo troppo piccante e un eccessivo uso di grassi. Ni, invece, per le bevande gassate: se da un lato non vanno bene per la gastrite, dall’altro favoriscono la digestione, dando velocemente un senso di leggerezza alla gestante che ha raggiunto il “troppo pieno”.
Non bisogna nemmeno eccedere con i cibi liquidi: attenzione, quindi a minestre e succhi di frutta, più facili da rigettare. Una buona digestione, si sa, inizia dalla bocca: masticare a lungo ogni boccone favorisce una migliore insalivazione e di conseguenza una miglior digestione. Per favorire la digestione poi, ed evitare il reflusso che potrebbe portare a nausea e vomito, è bene non stare troppo sedute a tavola e non sdraiarsi immediatamente dopo i pasti, ma, anzi, può giovare una passeggiata all’aria aperta; la sera, invece, evitate di cenare troppo tardi, così da poter andare a letto quando la digestione gastrica è ultimata.
Senza dover ricorrere ad alcuna sostanza, seppur naturale, un professionista che può alleviare il disturbo della nausea gravidica è l’osteopata: sia con le tecniche viscerali che con il cranio-sacrale, si possono avere grandi giovamenti.
Se invece vogliamo ricorrere alla natura, tenendo presente che la nausea è un effetto amplificato di una digestione non perfetta, sostanze come zenzero e liquirizia (ma attenzione a non eccedere con quest’ultima se siete predisposte alla pressione alta) possono aiutare.
Ricordiamo anche che un effetto della nausea e del vomito, potrebbe essere la disidratazione; in qualsiasi momento della vita una buona idratazione è fondamentale per star bene, a maggior ragione in gravidanza; pertanto, se bere acqua diventa difficile, si può ovviare con i ghiaccioli reidratanti: la quantità di liquido che viene ingerito è poco alla volta e questo non stimola un reflusso.
Esistono poi in commercio dei braccialetti che agiscono secondo i principi della digitopressione e che vengono utilizzati anche per combattere il mal d’auto.
Se poi siamo ai livelli di iperemesi gravidica, esistono anche farmaci per contrastarla, ma che devono essere assolutamente prescritti da un medico!
Per evitare la nausea mattutina, una soluzione potrebbe essere evitare il latte, il the o qualsiasi altro cibo liquido appena svegli, meglio optare per un toast con prosciutto cotto e formaggio; gallette di riso integrali con formaggio spalmabile e un velo di miele o marmellata; crackers wasa con salmone affumicato e una fettina di limone.
È buona norma evitare i picchi glicemici, ma mantenere un buon livello degli zuccheri nel sangue, così da non avere attacchi di fame o, per contro, crisi ipoglicemiche con giramento di testa e sudorazione. Buona norma, quindi, evitare di fare spuntini a base di cibi ricchi di zuccheri semplici, e preferire gli amidi (pane, pasta e patate) come fonte di zuccheri.
Una forte nausea, soprattutto se accompagnata da episodi di vomito, può provocare una perdita di peso nelle prime settimane di gravidanza, ma una volta che il problema passa, o comunque diminuisce, la donna riprende abbastanza velocemente il peso perso. Questo provoca in molte gestanti, il timore di aumentare troppo di peso, per cui decidono in autonomia di mettersi “a dieta”.
Vorrei rassicurarle che, spesso e volentieri, il peso perso a causa del digiuno conseguente la nausea o del vomito è a discapito della componente magra del corpo, soprattutto dell’acqua, e non delle riserve di grasso; per cui, quando si riesce a nutrirsi in modo corretto, ciò che si riacquistano sono liquidi e non grasso. È assolutamente importante, per la salute di mamma e nascituro, mangiare in modo adeguato, tenendo presente che il nostro corpo è stato progettato quando ancora il latte in polvere non esisteva e per garantire un allattamento sufficiente e duraturo, le mamme dovevano mettere su pannicolo adiposo di riserva; ragion per cui è normalissimo in gravidanza accumulare grasso su sedere e fianchi: le zone di deposito per eccellenza.
Se una donna è in sovrappeso, può cercare con un’alimentazione adeguata, di non aumentare ulteriormente, ma raramente le viene indicato di perdere peso; quando invece una gravida parte dal normopeseo, deve mettere in conto un aumento che va dai 9 ai 12 Kg, senza sentirsi in colpa.
Il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad un professionista della nutrizione, che possa formulare la dieta più adatta alle esigenze personali in considerazione dello stato fisiologico in cui ci si trova.