Siamo sempre alla ricerca di un prodotto miracoloso, dalle proprietà benefiche, che possa aiutarci con i suoi incredibili benefici, magari dandoci una spinta per avviare un processo di dimagrimento che sembra difficilissimo.
E la rete non ci aiuta, dando spesso l’illusione che esista un’erba miracolosa, o una spezia, un frutto provenienti dalle remote foreste brasiliane o dalle steppe innevate, ma ogni volta, se andiamo a leggere con attenzione, troviamo scritto “in abbinamento ad una dieta equilibrata ed un sano stile di vita”!
Insomma, i miracoli non li fa nessuno e se vogliamo perdere peso dobbiamo diminuire le entrate ed aumentare le uscite: esattamente l’opposto di quello che bisogna fare con le finanze!
Ad ogni modo è vero, però, che alcuni prodotti danno un piccolo o medio aiuto verso il dimagrimento, andando ad agire su diversi fattori e una di queste è la curcuma, o meglio, il suo principio attivo, la curcumina, che deve essere presente, biodisponibile e attivo. Ma andiamo per gradi
La curcuma è una pianta erbacea perenne, rizomatosa, della famiglia delle Zingiberacee, originaria dell’Asia sud-orientale, ma usata in tutto il continente e anche in nord Africa, sotto forma di spezia, ricavata dal rizoma ridotto in polvere. Ha un bel colore dorato, che gli è valso il nome di Oro dell’India, ed un sapore leggermente piccante ed intenso. Si usa per insaporire ogni genere di pietanza: verdure, pesce, carne, ma anche per preparare bevande buone e dissetanti; un esempio è il latte dorato, preparato con latte vegetale, un cucchiaino di miele ed uno di curcuma.
La curcumina è il principio attivo della curcuma, cioè quella sostanza contenuta nella pianta e nel suo rizoma e che dona loro le rinomate proprietà. Quindi quello che conta per ottenere i famosi benefici della curcumaè la curcumina. Lo sottolineo perché è necessario dare peso alla qualità degli alimenti che acquistiamo: se vogliamo godere dei benefici di un alimento dobbiamo essere sicuri che il principio attivo sia presente e biodisponibile al suo interno, altrimenti non serve a nulla!
Innanzitutto la curcumina migliora la digestione, soprattutto di un pasto ricco di grassi; infatti, stimola la produzione di acidi biliari che aiutano la digestione a livello intestinale e migliorano un quadro di stitichezza: l’effetto è quello di sentirsi subito meno gonfi e meno appesantiti, ma ancora non c’è un vero e proprio dimagrimento.
In secondo luogo migliora la sensibilità delle cellule all’insulina, riducendo sia i livelli sierici di glucosio che il valore dell’emoglobina glicata nel tempo. Questo permette al nostro organismo di metabolizzare più efficacemente gli zuccheri introdotti, tenere basso il livello basale di insulina e di conseguenza migliorare l’ossidazione degli acidi grassi di deposito.
Un altro effetto positivo è quello determinato dalle qualità antinfiammatorie della curcumina, la quale riduce la risposta infiammatoria anche a livello del tessuto adiposo; dobbiamo infatti ricordare che il grasso non è un semplice stoccaggio di trigliceridi, ma è un tessuto che genera uno stato infiammatorio di basso grado cronico, il quale favorisce l’accumulo di altro grasso.
La curcumina stimola inoltre le cellule adipose a secernere e rilasciare adiponectina, una molecola coinvolta nella liberazione dei trigliceridi dalle cellule adipose. Cosa significa? È molto semplice: le persone obese tendono ad accumulare più grasso e a trattenere quello che già hanno, utilizzando per il proprio metabolismo energetico soprattutto i glucidi introdotti con la dieta; stimolando invece a liberare le riserve di grasso, il metabolismo viene spinto a metabolizzare ed utilizzare i grassi come carburante. Attenti, però: ciò funziona in un regime dietetico ipocalorico, perché se si introducono comunque più calorie di quanto se ne consumano si tenderà comunque ad accumulare piuttosto che a eliminare.
Uno dei problemi delle persone sovrappeso è che tendono a mangiare, mangiare e mangiare, perché non hanno più il senso di sazietà. Se il nostro stomaco fosse semplicemente una borsa con una determinata capienza e una volta riempita non si potesse mettere altro, nessuno avrebbe problemi di peso; purtroppo, invece, non è una questione di volume, ma a farci smettere di mangiare perché siamo sazi è una molecola, la leptina, che fa da pony express fra tessuto adiposo e cervello. In condizioni normali dopo un pasto i livelli di leptina aumentano e ci sentiamo sazi, quando è un po che siamo a digiuno i livelli di leptina diminuiscono e ci viene fame.
Le persone sovrappeso ed obese perdono questa sensibilità ai livelli di leptina: le loro cellule cerebrali sono talmente abituate a vedersi intorno tanta leptina che non ci fanno più caso, per cui non trasmettono l’informazione “siamo sazi”. Come in tutte le relazioni, però, ci si accorge di una persona quando non c’è più; ciò significa che appena un soggetto obeso si mette a dieta, i livelli di leptina calano e il cervello va in paranoia, facendo venire una fame pazzesca! La curcumina è lo psicoterapeuta di coppia: fa sì che il cervello presti più attenzione alla leptina, le dia ascolto e diminuisca la fame!
La curcuma, come molte altre spezie, ha un’azione termogenica, cioè aumenta il dispendio energetico consumando calorie.
Ancora, la curcumina stimolando la secrezione di noradrenalina favorisce la trasformazione del tessuto adiposo bianco, quello che funziona da stoccaggio dei grassi in eccesso, in tessuto adiposo bruno, il quale libera energia (cioè consuma i suoi trigliceridi) per produrre calore (è il tessuto adiposo degli animali che vanno in letargo, per intenderci).
Quindi, qualità dimagranti la curcuma e la curcumina, ne hanno parecchie, ma quanta bisogna assumerne per goderne?
Proprio qui sta l’inghippo. Infatti la curcumina è poco biodisponibile: tende a non essere assorbita a livello intestinale, per cui lascia un po’ il tempo che trova.
Se vogliamo assumere la curcuma come spezia, il consiglio è quello di acquistare una curcuma di ottima qualità, in cui sia garantito il principio attivo e consumarne due cucchiaini da caffè al giorno, dopo aver effettuato un periodo di adattamento, a partire da mezzo cucchiaino e via via aumentando fino ad arrivare al dosaggio definitivo nel giro di un mese.
Secondo i principi della medicina ayurvedica, le proprietà della curcuma sono veicolate dal calore, dai grassi e dall’interazione con altre sostanze, come la piperina (che si trova nel pepe nero) e la quercetina, un flavonoide di cui sono ricchi capperi, cipolla rossa e radicchio. Calore… ma non troppo! Infatti se cuociamo la curcuma o la esponiamo ad alte temperature per un tempo superiore ai 15 minuti, si annullano tutte le sue proprietà. Come fare, allora? Possiamo mescolare la curcuma con il burro ed usarla sul pane; possiamo preparare un condimento per le verdure, facendo scaldare olio EVO, cipolla rossa , pepe e curcuma; possiamo ancora preparare il latte dorato con latte vaccino anziché con latte vegetale. Ovviamente, non una volta ogni tanto: se vogliamo trarre benefici dalla curcuma la dobbiamo consumare giornalmente, in modo continuativo e per lungo tempo.
Difficle? No, impegnativo si! Possiamo anche decidere di passare al principio attivo curcumina assunto sotto forma di integratore. Ciò assicura un’introduzione costante della giusta quantità di curcumina per avere dei benefici.
La curcumina, tuttavia, non va bene per tutti: può interagire con farmaci riducendone o aumentandone gli effetti; non è indicata in gravidanza e allattamento ed è sconsigliata in caso di disturbi emorragici, gotta o calcoli biliari.
Consultate il vostro medico prima di assumere qualsiasi integratore.